Caro Biffi,
è difficile misurarsi con la tua disorientante assenza. Ci conforta però la consapevolezza che sin da subito, rimboccate le maniche, instancabile ti sarai posto al servizio di cariche più alte di quelle che hai ben conosciuto nella tua vita di quiggiù; e ora sarai assorto e indaffarato magari al fianco del tuo amato Don Carlo.
Ciao.

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  • ADUNATE

    Le Adunate Nazionali.

    Perché la facciamo?

    Gli alpini vanno alle adunate per il piacere di stare insieme, per onorare in quel giorno i valori che costituiscono la radice della nostra esistenza: lo spirito di sacrificio, la solidarietà verso il prossimo non per esibire….ma perché si sente che è giusto così.

    In quel giorno si trovano persone accomunate non solo dal fatto di portare lo stesso cappello ma soprattutto dal fatto di condividerne lo stesso spirito.

    Lo spirito alpino è uno spirito forgiato sui monti dove l’ipocrisia e la menzogna non sono di casa. La montagna infatti ti spoglia di te stesso e ti lascia come nudo; con essa non è possibile fingere di essere ciò che non si è perché lo si vedrebbe immediatamente; la montagna diviene maestra di vita e, se è vero che esalta le virtù, è pur vero che ne evidenzia tutti i limiti e i difetti.

    In quei giorni ci si incontra, anzi ci si ri-incontra, si ricordano i bei tempi passati, si beve un goccio in compagnia, si canta si ride e si scherza… ma, quando è il momento di sfilare per le vie della città si riacquista tutta la compostezza e fierezza di essere Alpini e si onora, marciando a file compatte, il Tricolore e la Patria; si onora il sacrificio e l’impegno di tutti gli Alpini che in guerra come in pace, ieri come oggi, contribuiscono a fare dell’Italia quel Paese che tutti ci invidiano.

  • MANIFESTAZIONI
  • PELLEGRINAGGI

    Il ricordo degli alpini caduti in guerra e di quelli “andati avanti” nell'ultimo anno. Resterà impresso così, nella mente e nel cuore delle penne nere e dei loro amici, il Pellegrinaggio in Adamello,per il patto di fratellanza stretto tra le due sezioni Ana di Trento e della Valcamonica, di organizzare una volta ciascuno le celebrazioni nella zona Adamello.

  • ATTIVITA' DEL GRUPPO

    Le attività che il Gruppo ha sviluppato nei suoi 75 anni di vita sono molteplici e assai diversificate, si possono così raggruppare:

    1. Attività specificatamente ANA quali, ad esempio, adunate nazionali, manifestazioni commemorative di ogni genere e grado, la collaborazione con la Protezione Civile, e le molteplici azioni di solidarietà che l’Associazione si propone di conseguire
    2. Attività sociali per i pensionati e anziani; collaborazione con Scuole, Enti e/o associazioni no profit, compreso Oratori, gruppi sportivi ed altro.
    3. Attività di vario genere svolte all’interno dei Centri Don Gnocchi ed altre strutture quali “La Casa del Fanciullo” di Piacenza ed il Centro Fatebene Fratelli di Cernusco.
  • DON CARLO GNOCCHI

    Se la città di Cernusco è molto legata alla figura di Don Carlo Gnocchi è anche perché lo ha avuto, appena ordinato Sacerdote, come Coadiutore per oltre un anno, a maggior ragione il Gruppo Alpini lo ha nel cuore.

    Se poi si considera il fatto che nel vicino Comune di Pessano con Bornago è sorto il Primo Centro dei Mutilatini di Don Carlo (1948), gli Alpini di Cernusco, a Lui riconoscenti per la sua attività sacerdotale svolta anni prima, si sono da sempre sentiti in dovere di aiutare il Centro e di collaborare alle sue molteplici iniziative.

     

    Nel mese di luglio del 2001 viene nominato direttore del Centro di S.Maria al Castello il Dott. Giuseppe Alquati. Con lui gli Alpini di Cernusco riprendono alla grande la collaborazione, che si era interrotta da qualche anno, col Centro di Pessano. Sono stati pochi anni ma intensissimi; la sua prematura scomparsa ha lasciato in tutti un vuoto difficilmente colmabile.