IL GRUPPO DI CERNUSCO SUL NAVIGLIO
CENNI STORICI DAL 1934, ANNO DELLA FONDAZIONE, AL DOPOGUERRA
Il gruppo viene fondato nel 1934 su iniziativa e per opera del Tenente degli Alpini, Luigi Lucioni, reduce della Prima Guerra Mondiale.
I primi sei anni di vita del neonato Gruppo Alpino sono assai difficili, la stessa ANA viene commissariata e la sede spostata d’autorità da Milano a Roma. Sono questi gli anni che porteranno alla dichiarazione di guerra ed al dramma che ne conseguirà.
Una ricostruzione storica di quel periodo, condizionato per lo più dagli eventi bellici, è quasi impossibile anche perché i dati d’archivio conservati presso la stessa Sede Nazionale raccontano in modo assai sbrigativo quel periodo con l’evidente intenzione di nasconderlo sotto un velo di pietoso oblio.
DAL DOPOGUERRA AL 60° DI FONDAZIONE
Il periodo dell’immediato dopoguerra è ugualmente difficile anche se, per fortuna, le difficoltà che lo rendono tale hanno caratteristiche assai diversi rispetto a quelle che l’hanno preceduto.
Solo verso la fine degli anni cinquanta si nota una ripresa della vita associativa ed anche i Gruppi Alpini iniziano a ricostituirsi. Il Gruppo di Cernusco vedrà rinviata la sua ricostituzione sino all’anno 1964.
L’iniziativa è sempre del Ten. Alpino Lucioni che nel frattempo si è fatto un’altra guerra ed è stato collocato a riposo con il grado di Capitano ( in seguito inserito nel ruolo degli Ufficiali, arriverà al grado di Colonnello).
Il Gruppo rifondato viene dedicato alla memoria del S.Ten. Alpino Lodovico Vigano, classe 1894, di Ronco (frazione di Cernusco s/n.) appartenente al 7° Alpini. Il 16 maggio 1916 fu colpito in fronte alla cengia del Lagazuoi. Insignito della Croce di Guerra fu proposto per la Medaglia d’Argento. Di lui si fa memoria sulla Lapide a ricordo dei caduti di tutte le guerre posta sul muro della chiesetta nella medesima frazione.
Il Gruppo raccoglie, oltre agli Alpini di Cernusco, anche gli Alpini di alcuni paesi limitrofi come Carugate, Limito, Pioltello, Segrate e Vimodrone.
Il primo Capogruppo, dopo la rifondazione, è l’Alpino Sandro Viganò di Carugate. Pochi anni dopo egli si trasferirà a Milano e nell’incarico gli succede l’Alpino Bruno Simonini, artigliere del 3°, di origini bresciane, per anni falegname “emerito” del Fatebenefratelli.
Nell’anno 1967, a soli tre anni dalla rifondazione, gli Alpini di Limito, Pioltello e Segrate sono maturi per dare vita ad un nuovo Gruppo, si separano da Cernusco S/N e naturalmente lasciano un vuoto che si farà sentire per alcuni anni.
A Bruno Simonini farà seguito, per un periodo di due/tre anni, un giovane Alpino neo congedato Ercole Fagnani. Come successo in precedenza al Vigano, anche lui cambierà residenza e lascerà l’incarico all’Alpino Antonio Machina, reduce di Russia, commilitone e collega portaordini in Grecia e Russia di Mario Rigoni Stern. Anche Machina è di origini bresciane e ovviamente appartiene al glorioso Vestone del 6° Alpini, Div. Tridentina. È decorato di Croce di Guerra al merito per le ferite riportate a Nikolajewha, dove il Vestone diede un contributo decisivo allo sfondamento dell’accerchiamento nemico.
Il successore di Machina è un altro reduce di Russia: l’Alpino Rino Picco del 3° Artiglieria Alpina, gruppo Conegliano, come lo era Simonini. Picco, durante la ritirata conduceva una slitta carica di feriti e vi caricò di peso Giulio Bedeschi salvandolo così dalla subdola “morte bianca”. Terminata la ritirata Picco divenne il suo attendente.
Oltre alle decorazioni per la Campagna di Russia e per la guerra di Liberazione, combattuta nel nativo Friuli nella divisione Garibaldi, Picco è stato insignito dell’onoreficenza di Cavaliere al merito della Repubblica, merito acquisito in anni ed anni di dedizione al Gruppo e all’Associazione.
Nel febbraio 1993 diviene Capogruppo, ancora fresco di congedo, il giovane Alpino Flavio Sesini appartenente alla Compagnia Contro Carri di Elvas, Brigata Tridentina.
Nel corso dell’anno successivo, è il 1994, il Gruppo festeggia il suo 60° anno di fondazione ed inaugura ufficialmente la nuova sede: “La Baita”, situata a lato del Naviglio in via della Martesana.
DAL 60° (1994) AL 75° DI FONDAZIONE (2009)
Flavio Sesini rimane alla guida del gruppo sino all’anno 2002, poi gli subentra l’Alpino Dario Rossi che rimarrà in carica sino a tutto il 2004. Dario è un Alpino di Pioltello ed ha prestato servizio a Merano nel Btg. Edolo del 5° Alpini (Brigata Orobica).
A partire dal Gennaio del 2005 viene eletto a Capogruppo l’Alpino Stefano Coronelli, originario di Cologno Monzese ma trasferitosi a Cernusco nell’anno 2000. Come Ufficiale ha prestato servizio a S. Candido presso il Btg. Bassano del 6° Alpini (Brigata Tridentina).
Mauro Valsecchi attuale Capogruppo da Gennaio 2019, scaglione 12/1993, CAR a Merano, poi assegnato al 24° Reggimento Logistico di Manovra "Dolomiti" presso la Caserma Cesare Battisti,
Compagnia Trasporti Medi con il grado di Caporale, congedato nel novembre del 1994
lavori di manutenzione della nostra Sede. Dopo le oltre 1.000 ore di servizio volontario dedicate nei mesi scorsi al supporto della comunità nel contrasto all'emergenza sanitaria, ci siamo dedicati alla nostra sede che, a 26 anni suonati, necessitava orma di un po' di cure di varia natura.
Un grazie all'Associazione Nazionale Alpini Paracadutisti per la preziosa collaborazione.
UN PO’ DI STORIA DELLA NOSTRA SEDE: «la Baita».
Nei suoi primi anni di vita il Gruppo di Cernusco, a motivo anche del piccolo numero di iscritti, si radunava cercando ospitalità nelle abitazioni dei suoi stessi iscritti; successivamente, poiché il numero cresceva, cercò ospitalità presso Enti o Associazioni come la Combattenti e Reduci, da ultimo ebbe la sua sede nel locale adiacente la palestra delle scuole elementari di via Manzoni.
Ma il desiderio di possedere una propria sede si era fatto sempre più insistente e grande e così, grazie anche alla disponibilità del Comune a concedere l’uso di una piccola area lungo il Naviglio, nei primi anni novanta si è potuto dare inizio alla costruzione della nostra sede, la Baita, che fu portata a termine nell’arco di tre anni con notevole impegno finanziario e grandi sacrifici. Per le strutture perimetrali si utilizzarono due prefabbricati donati dai Comuni di Meduno e Sequals (PN) che servirono a dare la prima ospitalità alle famiglie terremotate del Friuli.
“La Baita” fu intitolata alla memoria del Colonnello Lucioni fondatore, nel lontano 1934, del Gruppo ANA di Cernusco.
Scriveva l’Alpino R. Milesi: «il sogno si è così avverato; la casa semplice ma luminosa, modesta ma calorosa, sorge sulla riva del Naviglio Martesana nel verde giardino comunale tra viale Assunta e via Leonardo da Vinci. Tutti i cittadini di Cernusco, oltre ad ammirarla la possono visitare ».
Bastano queste poche parole per capire quale fu lo spirito che condusse alla realizzazione del sogno di possedere una propria sede che, una volta realizzata, viene a costituire per tutti oggetto di ammirazione.
Con la realizzazione della Baita si è potuto gestire con più efficacia la vita associativa migliorandola quantitativamente e qualitativamente in tutte le iniziative e manifestazioni intraprese da quel momento in poi.
Dal momento della fondazione «la Baita» viene utilizzata come punto di ritrovo di pensionati e anziani, difficilmente ospitati altrove, che vi possono trascorrere in tutta tranquillità le ore pomeridiane. Anche scolaresche, gruppi sportivi, ed altre associazioni presenti nella nostra città di Cernusco la utilizzano durante l’anno per occasioni di incontro approfittando del fatto che la sede è all’interno del Parco della Martesana che, nel 2006 per iniziativa dell’Amministrazione Comunale e limitatamente alla zona adiacente alla sede, è stato ribattezzato come «Parco degli Alpini».
E' stato pubblicato e stampato in formato A3 un notiziario delle attività degli anni 2014, 2015 e 2106 del nostro Gruppo. A questo link in formato elettronico.
link: 2014-2016 notiziario attività